Conseguenze Psicologiche e Sociali.
Nonostante non sia abituale condividere con persone terze l’inquietudine relativa al proprio alito, si è riusciti a confermare che è un tema che preoccupa molto.
In un sondaggio condotto su 3290 persone in Giappone, il 20% ha detto di sentirsi “sempre nervoso e preoccupato” relativamente allo stato del proprio alito e un 60% “occasionalmente”. Solamente il 20% ha assicurato di “non sentirsi mai preoccupato dal proprio alito”.
Una prova di questa inquietudine in relazione al proprio alito è l’elevato consumo di collutori e gomme da masticare, venduti in supermercati, chioschi e stazioni di servizio.
Uno studio realizzato negli Stati Uniti nel 1994 ha concluso che il mercato di questi prodotti ha raggiunto introiti superiori ai 2 miliardi di dollari. Un altro sondaggio segnala che circa il 60% delle donne e il 50% degli uomini usano abitualmente prodotti specifici per migliorare l’alito.
La coscienza di soffrire di alitosi, reale o illusoria, provoca frequentemente un impatto a livello di comportamento ed emozioni, che può avere ripercussioni severe sulla qualità della vita di una persona (indipendentemente dal suo livello socio-culturale).
Effetti sul comportamento.
Un altro studio scientifico pionieristico, effettuato da ricercatori dell’Istituto dell’Alito, ha osservato vari effetti difensivi a livello comportamentale in persone consapevoli di soffrire di alito cattivo (nell’intento di camuffare l’esistenza di alitosi o per minimizzare il suo impatto su terzi). Da segnalare:
– Limitazione della comunicazione orale (specialmente in luoghi piccoli o chiusi)
– Maggior distanza interpersonale
– Maggior frequenza di comunicazione con segni o gesti
– Copertura della bocca con la mano
– Tempo di espirazione più corto
Sono stati verificati anche altri tipi di comportamento da parte di quelle persone preoccupate dal loro alito cattivo. Coscienti delle implicazioni che comporta il fatto di soffrire di alitosi, e nel tentativo disperato di mascherare l’odore per essere socialmente accettati, queste persone si lavano i denti compulsivamente (più di 5 volte al giorno), usano collutori e gomme da masticare frequentemente, e arrivano perfino a fumare. Tuttavia, queste soluzioni sono poco efficaci dovuto al fatto che riescono a mascherare il problema solo temporaneamente.

Effetti psicologici ed emozionali.
L’Istituto dell’Alito, attraverso lo studio di considerevoli campioni di popolazione, è riuscito a dimostrare senza rischio di errore che l’alitosi limita la vita sociale, aumenta l’ansia, interferisce nelle relazioni intime e diminuisce la felicità globale di chi ne soffre.
Gli effetti psicologici più comuni vanno dalla mancanza di fiducia o la bassa autostima fino all’ansia e allo stress. In alcuni casi, chi soffre di alitosi è soggetto a scherzi o scherni da parte delle persone più vicine (i colleghi di lavoro o i compagni di studio, per esempio). Alcuni pazienti assicurano di essere stati discriminati nella propria carriera o di aver sofferto traumi a livello familiare, come la separazione coniugale.
Nella principale base dati medica americana (PubMed/Medline), sono riportati alcuni casi di persone che hanno commesso suicidio, indicando l’alitosi come il maggiore dispiacere sofferto durante la vita.
Evidenza del severo impatto che ha l’alitosi sulla qualità di vita di una persona sta nella remissione dei suoi effetti psicologici dopo il successo di un trattamento. Nel 2010 l’Istituto dell’Alito ha pubblicato i risultati del trattamento su un gruppo di pazienti, dimostrando alcuni effetti benefici:
Effetto | Scala di misurazione utilizzati in Istituto dell’Alito |
---|---|
Remissione di situazioni di ansia e depressione | Ansiety and Depression Scale (de Zigmond) |
Miglioramento significativo della felicità | SWLS – Satisfaction With Life Scale (de Diener) |
Aumento della frequenza di emozioni positive a scapito delle negative | PANAS – Positive And Negative Affect Schedule (de Watson, Clark & Tellegen) |
Aumento significativo della qualità di vita | OHIP – Oral Health Impact Profile (de Slade e Spencer) |
Riassumendo, i risultati dello studio hanno confermato quello che già si intuiva: il maggior impatto dell’alitosi si annida a livello psicologico e sociale. Comparata con altre condizioni patologiche nel campo della Stomatologia e dell’Odontologia (per esempio: il dolore cronico e la disfunzione temporo-mandibolare, la sindrome della bocca urente, l’utilizzo di protesi removibili, etc.), l’alitosi ha ottenuto i livelli di impatto più elevati. È inequivocabile che, nonostante rappresenti raramente un rischio per la vita di un paziente, l’alitosi deve essere tenuta in conto sia da parte dei professionali della salute sia dai familiari e amici di coloro che ne soffrono.
Il Concetto
Accedi e scopri la terminologia scientifica riguardante l’alito cattivo. L’alitosi, senza complessi.
1. Cos’é l’alitosi?
2. Conseguenze psicologiche e sociali
3. L’alito cattivo nel tempo
Cause
Scopriamo le oltre 80 cause che possono provocare alitosi, basandoci sugli studi e le ricerche internazionali più recenti.
1. I composti del cattivo odore
2. Cause dell’alitosi o alito cattivo
2.1 Cause nella bocca
2.2 Cause nell’apparato respiratorio
2.3 Cause nel tubo digerente
2.4 Cause sistemiche, nutrizione e abitudini
2.5 Cause neuropsicologiche
Diagnosi
Identifichiamo i metodi clinici più efficaci per stabilire una diagnosi precisa riguardo l’origine della causa dell’alitosi o alito cattivo, per poi procedere al trattamento più adeguato.
1. Metodi di diagnosi
1.1 Autopercezione
1.2 Prove organolettiche olfattive
1.3 Misurazione dei gas dell’alito
1.4 Analisi di laboratorio
2. Analisi psicologiche
3. Segni e fattori associati